manifestazione contro gli inceneritori

Ricevo e pubblico, dalla newsletter locale di Greenpeace.


Greenpeace organizza a Napoli, sabato 26 novembre alle ore 11.00 una manifestazione contro gli inceneritori in Piazza Vittoria nei pressi della Villa Comunale.

“Con questa iniziativa vogliamo invitare tutti i cittadini a firmare la petizione contro gli incentivi pubblici agli inceneritori, che se non ricevessero i sussidi statali come attualmente accade, pagati dai contribuenti, non sarebbero certamente in grado di stare sul mercato. Le ricerche hanno dimostrato che gli inceneritori producono centinaia di agenti inquinanti, fra cui diossine e metalli pesanti. Nonostante la documentazione scientifica prodotta a livello internazionale e la crescente protesta fra gli italiani, governo, regioni e province sembrano ancora intenzionati a realizzare sempre più nuovi impianti. Eppure promuovere alternative sostenibili all'incenerimento è possibile" afferma Maurizio Vecchi di Greenpeace Napoli.

E’ quanto stanno concretamente realizzando città e regioni in Canada, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda che, in un arco di tempo relativamente breve (in genere 5 anni o meno), hanno ottenuto riduzioni molto significative di smaltimento in discarica – fino al 70% – senza ricorrere a impianti di incenerimento. Per esempio Halifax, una cittadina di 350.000 abitanti in Canada, ha raggiunto ben il 61% di riduzione della quantità di rifiuti destinati allo smaltimento finale; Edmonton, 900.000 abitanti nello stato di Alberta, ha raggiunto il 70% nel 2000. Nel Regno Unito, l'Essex è stata la prima contea ad adottare il target del 60% entro il 2007.

Greenpeace e la Rete nazionale Rifiuti Zero chiedono la riduzione della produzione dei rifiuti, a favore di raccolta differenziata, riutilizzo e riciclaggio, il blocco delle sovvenzioni e degli incentivi all'incenerimento, da dirottare invece verso programmi di riduzione e di riciclaggio.

L'incenerimento dei rifiuti comporta, infatti, oltre ai costi sanitari e ambientali documentati, anche costi economici molto elevati.


http://www.greenpeace.it/inquinamento/rapportoinceneritori.htm