Tokyo '96

Dopo aver ascoltato il cd, lo posso dire: sono felice. E riconoscente.
Toccare un cd mai ascoltato prima, ascoltarlo, emozionarsi, sono cose che fanno decisamente bene allo spirito. E il pensiero di sapere che quella musica ti è entrata dentro, e ti accompagnera' sempre e' vita nuova che ti avvolge, che ti da quella serenita' e quella forza di cui ognuno ha bisogno per camminare per la propria strada.

Mentre scrivo questo post sto ascoltando per l'ennesima volta la quinta traccia "I'll Remember April", e diventa difficile scrivere qualcosa che renda giustizia all'ascolto, non solo per la cronica incapacita' di scrivere (e descrivere) i miei sentimenti, ma anche perchè ritengo di avere in questo genere musicale una "cultura" decisamente acerba. Ma non mi preoccupo di questo. Anzi. Rimedierò con il tempo :-)

Mi diventa però difficile, pensando a questo cd, a questo post, e al concerto a cui ho assistito il 12 luglio, non dire qualche parolina su qualche episodio verificatosi a Napoli (da quanto ho capito anche a Macerata il 9 luglio, comunque).

Mi riferisco al fatto che, durante il concerto, Jarrett desidera non essere fotografato.
Per qualcuno può essere una bizzarria, e forse anche per me lo è, ma se so (perchè sapevo) che non desidera essere disturbato dai flash mentre suona (o meglio, mentre delizia il pubblico, che è più corretto), non uso il flash, o non porto la macchina fotografica. Insomma, io sono avvisata, e tutto ciò che devo fare non e' altro che rispettare la persona che ho di fronte. (cosa che va fatta sempre, e a prescindere).
Invece no, i flash sono scattati. E non "qualche flash", ma diverse volte, e anche dopo l'ennesimo invito da parte dell'organizzazione, e addirittura dallo stesso Jarrett (fatta al microfono durante una pausa).
In merito a questa cosa ne ho pensate diverse. Solo questione di incivilta' e di mancanza di rispetto? O forse si vuole tornare a casa con il "ricordino", e non si riesce a rinunciarci?
Qualsiasi risposta mi sia data non sono riuscita a giustificare chi ha scattato. Per niente. E da un lato provo una strana 'pena' per chi non ha capito.
Rientra nella logica delle liberta' individuali, comunque. E si sa che la propria finisce dove inizia quella degli altri. Tra quelli che hanno comprato il biglietto e che hanno scattato la foto forse qualcuno ha creduto, acquistando il biglietto, di acquistare anche la possibilita' di sforare l'ambito della propria liberta'?

Comuque non sono stati certo questi episodi che hanno pregiudicato il mio ascolto.
L'ho detto all'inizio del post, e lo ripeto, ciò che provo è riconoscenza.

Grazie a Jarrett, e a chi gli ha donato il suo talento :-)

2 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Son pienamente d'accordo con te. Ma la mania della "foto-ricordo" non tramonta; spesso non si va ai concerti per ascoltare ma per dire che ci si è stati... e quindi la foto serve.
Jarrett non vuole essere fotografato perché i flash disturbano la sua concentrazione. Lo accetto e lo rispetto. Come rispetto il suo comportamento di Verona 2004 dove dopo i cartelli "noflash", dopo che gli organizzatori andavano ripetendo "noflash", dopo che lo stesso Jarrett ha ripetuto più volte "noflash" Jarrett ha abbreviato il concerto e non ha fatto bis. Non mi incazzo con Jarrett, mi incazzo con gli unici con i quali bisogna farlo: gli emeriti imbecilli col flash.
Che poi sono imbecilli due volte: uno perché disturbano, due perché il flash non serve assolutamente a nulla se non ad illuminare le teste di chi gli sta davanti, perché non è sufficientemente potente per illuminare oltre i 7/8 metri. Io faccio spesso foto ai concerti e mi vengono pure bene ma senza mai usare il flash.

7/15/2005 10:48 AM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Ah, dimenticavo... Tokyo '96 è uno dei più bei dischi del trio!

7/15/2005 10:50 AM  

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