Lettere contro la guerra
Dopo lo straordinario concerto di ieri sera, oggi ho fatto un salto da Fnac, e ho comprato "Tokyo '96". Mi ero ripromessa di mettere immediatamente su il cd non appena tornata a casa, ma mentre giravo tra gli scaffali ho preso tra le mani un libro di Tiziano Terzani, "Lettere contro la guerra", ed è stato a questo libro che ho dedicato il mio tempo non appena rientrata.
E' una raccolta di pensieri e di lettere che Terzani scrisse all'indomani dell'11 settembre.
Eppure l'Afghanistan ci perseguitera' perche' e' la cartina di tornasole della nostra immoralita', delle nostre pretese di civilita', della nostra incapacita' di capire che la violenza genera solo violenza e che solo una forza di pace e non la forza delle armi puo' risolvere il problema che ci sta dinanzi. "Le guerre cominciano nella mente degli uomini ed e' nella mente degli uomini che bisogna costruire la difesa della pace", dice il preambolo della costituzione dell'Unesco. Perche' non provare a cercare nelle nostre menti una soluzione che non sia quella brutale e banale di altre bombe e di altri morti?
[...] Nella hall dell'albergo dove arrivo a fare colazione e' gia' accesa la televisione. La prima notizia, all'alba, non e' piu' la guerra in Afghanistan, ma l'annuncio fatto a Washington del piu' grande contratto di forniture belliche nella storia del mondo. Il Pentagono ha deciso di affidare alla Lockheed Martin la costruzione della nuova generazione di sofisticatissimi aerei da caccia: 3000 pezzi per un valore di 200 miliardi di dollari. Gli aerei entreranno in funzione nel 2012. Per bombardare chi? mi chiedo. Penso ai ragazzini della madrassa che nel 2012 avranno giusto vent'anni e mi torna in mente una frase dell'invasato "dottore": "Se gli americani vogliono combatterci per quattro anni, noi siamo pronti, se vogliono farlo per quarant'anni, noi siamo pronti. Per quattrocento, siamo pronti".
E noi? Questo e' davvero il momento di capire che la storia si ripete e che ogni volta il prezzo sale.
Immediatamente il pensiero e' andato ai fatti di Londra.
E alla Francia che ha sospeso temporaneamente gli accordi di Schengen sulla libera circolazione dei cittadini europei.

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