No OGM (etc. etc. etc...)



Dalla "Campagna OGM" di Greenpeace, il link alle domande frequenti su questo tema.

[...] Nel 1998, in risposta alle pressioni provenienti dalle industrie biotecnologiche, l'Unione Europea ha emanato una Direttiva che consente esplicitamente di brevettare organismi viventi come piante ed animali o parti di essi [...]




Sostengo Greenpeace con la domiciliazione bancaria. Ho scelto, in mancanza di tempo, di fare una donazione in denaro ad una associazione che, con forza, tutela l'ambiente.
Sembrerà strano a qualcuno, ma grazie a questa cosa, quando leggo della "RAINBOW WARRIOR", mi sembra di esserci, su quella nave. (e in effetti, seppure come una singola e piccola goccia, ci sono, su quella nave).

E mi incazzo, davvero una cifra, quando leggo che la politica si presta alle pressioni delle industrie, o delle lobby in genere.

"Ti incazzi? Sai che fegato amaro! Ma chi te lo fa fare!! Pensa a stare bene."

Ma io sto bene. Ed è vero. Non m'importa.
Non m'importa ascoltare chi fa questi commenti. Non m'interessa dialogare con chi è indifferente.
O per meglio dire, parlo di certi argomenti, ma dipende sempre dalle persone con cui ho a che fare. Se avverto dall'altra parte una sorta di minimo interesse alla questione, o quanto meno un approccio a un dialogo basato sul confronto e quindi aperto, e intelligente, ben venga. Posso parlare anche delle ore. Ma se ho di fronte uno strafottente, incapace (per limiti diversi) di aprire un dialogo, lascio perdere. Si, perchè in genere queste sono quelle persone che associano all'indifferenza anche quel tanto di arroganza che basta per dire qualcosa tipo : "eccola qua, ma che vuoi fare, miracoli?" oppure "si si, vabbè, la salvatrice della patria" eccetera, eccetera.
All'arroganza manifestata rispondo magari prima con un grande vaffanculo, e poi con la più totale indifferenza.

Sono una goccia nel mare infinito, è vero.
Ma ci sono.
Ne sento non solo la consapevolezza, ma la "responsabilità".

E se in un firmamento nero, nero come la morte, vedo una stella... piccola... piccolissima... minuscola... mi vien voglia di tirarla fuori pure io, un pò di luce, e forse chissà... questa cosa potrebbe essere contagiosa....

Anche perchè credo che, sostanzialmente, certe questioni interessino tutti, indipendentemente da qualsiasi colore, provenienza, credo politico o religioso. E che siamo milioni, milioni di persone a pensarla in questo modo, ma ci schiaccia la vita col suo susseguirsi incessante e faticoso, a farci perdere le energie.

Il lavoro... la famiglia... sono tutte cose che sembrano essere diventate un peso... un peso insopportabile. A volte anche le cose "piacevoli" ci sembrano un peso! Ma non è un pò assurdo?

Sono nata in Italia, sono una "occidentale". Da bambina non facevo caso a certe cose, ma ora sono adulta. Ho 25 anni, mi devo mettere in discussione, sempre.
Quando avevo 8 anni non pensavo mica che la Cina oggi avrebbe ridotto sul lastrico una notevole quantità di aziende italiane. Eppure è accaduto.
E da un certo punto di vista lo trovo pure giusto.
Non possiamo mica aspettarci di riempire di botte chi è povero senza aspettarci una reazione, una "evoluzione"...
Non è giusto che la Nike produca le sue scarpe in territori dove i bambini non solo lavorano ma subiscono violenze psichiche e fisiche.
Non è giusto che un cinese lavora quattordici ore al giorno per una ciotola di riso.
Non è giusto che gli USA siano debitori della Cina ma attraverso la potenza dell'esercito mantengono una serie di equilibri.
Non so che piega prenderà il mondo da qui al 2030. Avrò grossomodo sui cinquant'anni, se ci sarò ancora. Ma non posso vivere oggi con strafottenza, e poi, chissà.

A causa della concorrenza "sleale" della Cina (come è stata da più parti definita), oggi un sacco di italiani si ritrovano con il posto di lavoro a rischio.
Ma la "colpa" (se così si può chiamare), di chi è?
Dei cinesi? Dell'organizzazione mondiale del commercio?
Degli italiani (europei) che non hanno investito sull'innovazione, sulla ricerca?
Cosa ci vorrebbero? I dazi sulle importazioni cinesi?
O forse, l'unica cosa che si poteva e si doveva fare, vent'anni fa, era da parte di chi ci governava, avere un minimo (non dico tanto, un minimo) di lungimiranza?
Ed è inutile che si fanno i soliti discorsi, le solite polemiche, sulla risibile classe dirigente italiana.
Quella classe dirigente lì, siamo tutti noi. Tutti.
"Ogni popolo ha il governo che si merita" (um, quanti anni avevo la prima volta che ho sentito questa frase? Forse dieci).

Berlusca non ci piace? Vero, ma siamo stati noi italiani a metterlo lì.
Abbiamo cambiato idea? Cos'è successo? Abbiamo semplicemente dato un segnale contro questa destra? Contro Berlusca? Contro la lega che in termini nazionali non conta un cazzo ma rompe le balle in un modo sconvolgente? Ci siamo fatti abbagliare da Prodi, che sembra l'unico "uomo-immagine" da porre in contrasto con l'attuale premier?
Che succede? In cosa crediamo, esattamente?
Me lo domando ma non trovo risposte chiare, onestamente.

...

Mi rendo conto di aver scritto molte cose, e forse ho divagato (e di parecchio), dal tema che mi ha spinto a voler postare questa sera sul blog.
Ma se le parole sono uscite così a valanga si vede che qualche cosa la volevo dire, tutto qui.



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(Vangelo secondo Matteo 10,8)