Cantare, con un pallone di cuoio

Adoro lo sport. In generale. E mi piace il calcio, in particolare.
C'è un piccolo grande uomo, nel mondo del calcio, che quando lo vedo, mi emoziono.
Si, e per vari motivi. Perchè ha giocato nella squadra della mia città, perchè ha giocato con Maradona (genio sregolato), perchè non urla mai, perchè gioca sempre alla grande, perchè è un uomo vero.
Sto parlando di Gianfranco Zola.
Oggi mi è capitato di leggere una sua intervista.

"Cerco di far vedere un calcio di fantasia, di tecnica, non credo che la gente vada allo stadio e paghi il biglietto per esaltarsi davanti a un passaggio di cinque metri. Piuttosto, per un lancio di trenta, per una doppia finta con dribbling. Se io penso ai miei idoli, Maradona, Platini, Zico, Bruno Conti, sono tutti giocatori che facevano cantare il pallone."

[parlando della sua statura, e di un gol di testa alla Juve]
"Ecco. Io sono un fanatico della preparazione atletica, ma quel gol è figlio dei sogni, che il bambino che mi porto dentro continua a fare. Fino a che ho sogni e voglia di divertire e divertirmi, gioco".

"Comincio a sperare negli Europei del '96, ma sbaglio il rigore con la Germania, mi assumo tutta la responsabilità dell'eliminazione, che forse non era tutta mia. Giorni nerissimi. I sogni, o si realizzano o si spezzano. E vivere coi loro cocci è difficile."

Oddio, l'ultima frase è un pò da melodramma. Certo, rispetto a tante persone, Zola è un uomo molto fortunato, ma se non altro, non lo ostenta.